lunedì 4 febbraio 2013

L'intervista: Bernardo Mereu

foto: La Nuova Sardegna

L'intervista della settimana vede protagonista un grandissimo del calcio sardo: Bernardo Mereu. Senza dubbio l'allenatore sardo più famoso ed importante e di lui conservano un grande ricordo sia dal punto di vista professionale che umano tutti i sostenitori delle squadre da lui allenate.
Esploso come allenatore nella miracolosa cavalcata del La Palma Monte Urpinu consolida la sua ottima carriera alla guida di squadre importanti come Torres e Villacidrese. La stagione scorsa è stato invece protagonista della salvezza miracolosa del Progetto Sant'Elia e da poche settimane è tornato alla guida di quest'ultima nella speranza di bissare l'impresa.

Il punto più alto della sua carriera da allenatore lo ha toccato con la Torres in serie C1 ma molti addetti ai lavori associano il suo nome alla Villacidrese e all'impresa con La Palma Monte Urpinu di inizio carriera, qual è la squadra e il gruppo a cui si sente più legato?
Mi sento fortemente legato a tutte le società che ho allenato, e non dimentico nessuno dei giocatori che ho allenato nei vari anni della mia carriera, ma la prima esperienza importante non si scorda mai, a la Palma quartiere di Cagliari sono cresciuto in quanto ci vivevo con i miei genitori, avevo tanti amici e molti dei quali sono diventati poi miei giocatori e protagonisti di quella cavalcata fantastica che ci portò in pochi anni a vincere diversi campionati e misurarci poi in un campionato importante come quello di serie C2.

Dopo la miracolosa salvezza della stagione scorsa col Progetto Sant'Elia è tornato di recente alla guida della medesima squadra, sapendo che da lei tutti si attendono un altro miracolo come convive con questa pressione e qual è la sua ricetta per cercare di raggiungere l’obiettivo?
Certe scelte non si fanno per un interesse specifico ma col cuore, se avessi dovuto trovare un solo punto di vantaggio in questa scelta non sarei mai ritornato, pertanto non mi curo di nulla, so che sarà difficile, ma mi sono sentito in dovere di aiutare delle persone a cui sono realmente affezionato.
La ricetta è ricreare attraverso il lavoro la giusta autostima in un gruppo di ragazzi giovani che mi sembrano un tantino smarriti ma con buone qualità e speriamo di avere un pò di fortuna nel proseguo della stagione.

La crisi che investe l'Europa condiziona anche il calcio dilettantistico sardo; pensa che in un prossimo futuro sarà comunque possibile per calciatori e allenatori di eccellenza e promozione "vivere di calcio"? Secondo lei la chiave per limitare la crisi finanziaria delle società di calcio è soltanto la valorizzazione dei settori giovanili come si sente dire spesso?
La crisi non può purtroppo non condizionare lo sport e a maggior ragione il calcio dilettantistico che basava le sue entrate sugli sponsor, sulla generosità di presidenti che ottenendo buoni risultati economici con le loro aziende avevano piacere di investire qualche soldo in piccole società.
Oggi di tutto questo è rimasto molto poco, pertanto le società se vogliono sopravvivere devono investire sulle strutture provando a metterle a reddito, sulle scuole calcio, e su altri servizi che con delle strutture adeguate possono essere svolte, pensare comunque che giocatori e allenatori possano vivere da questa attività credo sia realmente utopistico.
Un grande esempio di quanto detto a Cagliari lo svolge la Ferrini, la Sigma e La Palma M.Urpinu, poche pretese e tanta sostanza.

Allena da oltre 25 anni, guardando indietro c'è qualche rimpianto o qualche proposta ricevuta che col senno di poi avrebbe potuto analizzare diversamente?
Dopo aver salvato la Torres in C1 avevo la possibilità di andare a Mantova che nella stagione precedente vinse il campionato con in panchina Di Carlo, io mi feci ingannare da promesse mai mantenute da Rinaldo Carta, allora presidente della Torres, e rimasi a Sassari, quell'anno poi venni ingiustamente esonerato e per me oltre a tanta amarezza fu la fine di un sogno, ho ripreso ad allenare anche nei professionisti, ma non ho più considerato il calcio una professione.

Ringraziamo mister Mereu per la sua grande disponibilità e gli auguriamo di ottenere anche in questa stagione l'ennesimo grande risultato.

© myfitsports


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